アニメ
dall'abbreviazione animēshon (animation – animazione) si indica l'animazione dei cartoni animati,
prima chiamati dōga eiga 動画 映画
film animato o manga eiga 漫画
映画 film di fumetti.
L'anime in Giappone è un fenomeno
culturale popolare di massa, vista come forma di arte tecnologica,
rivolto ad un pubblico di ogni fascia di età, da bambini ad adulti,
fino ad arrivare ad una concezione per categoria specifica, come studenti, impiegati, casalinghe. Trattano molti argomenti e soggetti, ed i generi sono molo diversi tra loro, per esempio amore, fantasy, letteratura, adventure, sport, erotismo e molti altri.
Sono prodotti per la tv come serie
televisive, per home video (OAV), cinema, medio e cortometraggi,
senza escludere web tv (ONA) e internet.
Origini Breve cenno dalla nascita degli anime ad oggi..
Si può risalire addirittura alla fine
del periodo Edo (1603-1868), con riproduzioni di sequenze di
movimenti, ne sono un esempio le danze orientali di Katsushika
Hokusai.
Ma il merito lo si attribuisce a
Seitaro Kitayama, Oten Shimokawa e Jun'ichi Jun'ichi Kōchi, infatti
nel 1914 sperimentarono l'arte delle tecniche di animazione.
Nel 1916, prodotto dalla Nikkatsu
Uzumasa, Saru to kani no kassen サルとカニの合戦,
per merito di Kitayama fu proiettato anche se si ritiene che il primo
sia Imokawa Mukuzo genkanban no maki 芋川椋三玄関番の巻,
di Oten Shimokawa nel 1917; e poco dopo quello di Kitayama, seguito
da Hanawa hekonai meitō no maki 塙凹内名刀之巻
di Jun'ichi Kōchi. Al di fuori dei confini nipponici nel 1918
è da ricordare, sempre di Kitayama, Momotarō 桃太郎.
Di altrettanta importanza sono da
menzionare:
Ubasute yama 姥捨て山
(1925) di Sanae Yamamoto;
Kujira くじら
(1927) di Noburo Ofuji;
Chikara to onna no yononaka
力と女の世の中(primo con
sonoro – 1932) di Kenzo Masaoka;
Momotarō umi no shinpei 桃太郎
海の神兵 (primo lungometraggio – 1943) di Mitsuyo Seo
realizzato con i fondi della marina imperiale.
Tra il 1917 – 1945 vennero prodotti e
realizzati ben 400 anime, dei quali purtroppo ne è rimasto ben poco.
Comprensibile che questo mercato si
espanse fino a raggiungere il successo odierno, il quale si estese
anche fuori dei confini Giapponesi, seguito da milioni di
appassionati, tra cui gli Otaku おたく/オタク
(subcultura di patiti di manga, anime e videogiochi). Un
ascesa, tecnologico/culturale che negli anni successivi, dal dopo
guerra ai giorni nostri, ha portato gli Anime ad essere considerati
parte integrante proprio della cultura nipponica, infatti il 60%
dell'animazione mondiale è di produzione giapponese.
Annualmente questo mercato ha un valore
di 200 miliardi di ¥ (yen), c.a. 1 miliardo e mezzo di euro, giusto
per renderci conto dell'importanza che ricopre anche a livello
economico. Sono più o meno 430 le case produttrici, delle quali la
metà ha sede a Tokyo.
To be continued.. In update..
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